25 ott 2014

L'incubo.

 
Il silenzio
eleva il contrasto
tra desiderio e soggezione;
non una parola
osa l'intrusione
nell'eterno di un'ora sola.

Silenzio,
pesante ed infinito.
Il tuo sguardo richiede
le risposte che non hai,
ma la testa non vede
ciò che in cuor tuo sai.

Silenzio
di uno spazio bianco, vuoto:
vorrei morire, poter fuggire
da una gabbia senza grate,
due sedie da riempire 
e due anime straziate

di fronte,
sedute ed immobili,
che attendono tremanti
un boato assordante,
il dipanarsi degli eventi
negli occhi neri ed assenti. 

Bianca,
e vuota la stanza,
come l'amor proprio cancella
ogni traccia di violenza
e impietoso modella 
di nuovo il percorso

trascorso. 
L'ansia bacia il rimorso,
- io colpisco il guanciale.

In un attimo lungo un'ora
ogni nobile intenzione 
è riuscita a farci male.

15 ott 2014

Il filo rosso.




Non sei tu e non sono io,
 ma involucri stretti
in territorio ostico;

il continuo tumulto
nel silenzio dei sogni
è sottile pronostico.

14 ott 2014

Ciò che resta.


Satura di ogni pensiero,
l'aria diventa pesante.
Il crepuscolo
avvolge ogni istante - e lo disfa
e lo contorce, e piega
ogni mio muscolo,
dove ogni battito
intenso risuona, insistente.
Il passato ovatta il presente.

Ma mi distraggo facilmente,
e lascio aperta la porta
al ricordo;
l'anima assorta - contempla
la pelle, le mura arse dal fuoco,
senza pace 
e nessuna pietà.
Attendere come, attendere cosa,
se ogni spina vuole la sua rosa...

Soffoco le grida,
ogni immagine è una sfida.
Lasciarla correre, e non capire
questo bisogno di appassire.

Nel tuo nome, io adagio
la pienezza e il sacrilegio;
la bocca brucia ma la mente addolcisce
se il tuo cuore non esperisce.