Abbasso lo sguardo agli sguardi,
sei immobile nel tempo, e non riesco
a correrti incontro.
Devio nel buio l'altrui attenzione
in una prigione priva d'istinto;
non hai vinto e non ho perso.
Se tutto fosse impresso su un nastro,
tagliare servisse a curare,
togliere aiutasse a riempire
tutti i tasselli senza un incastro
la tua assenza prenderebbe un colore,
si muoverebbe con eleganza
sulle onde dell'esistenza.
Ma non trovo pace, e rinnovo il dolore
ogni notte come pegno,
srotolando e riavvolgendo.
L'anima non conosce sdegno,
neanche quando un nastro
la sta soffocando.
Mi ricordo di Te.
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